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In Sicilia ci vorrei tornare ogni anno: detto fatto.
L’anno scorso è stata la volta della Sicilia sud-orientale, dalla Riviera dei Ciclopi alla Val di Noto – di cui trovate il racconto qui -, quest’anno siamo ritornati per la quarta volta nel trapanese, la nostra zona isolana più amata.
Forse perché è quella più selvaggia, forse perché ha caratteristiche specifiche e proprie molto diverse da altre zone della Sicilia, forse perché qui la cucina, soprattutto di mare, e la pasticceria raggiungono livelli di assoluta eccellenza.

Il percorso che vi propongo è senza auto, perché così è stato per noi. Ma anche perché in molti quest’estate, non solo in Sicilia, hanno avuto problemi a noleggiare l’auto, quindi può essere una soluzione utile per molti. Tra l’altro muoversi con i mezzi pubblici non è stato affatto disagevole.
Noi abbiamo pernottato a Trapani per poi spostarci giornalmente nelle altre città e paesi della provincia. Ecco nel dettaglio cosa mangiare e vedere, dove fare shopping gastronomico e come arrivarci.

Trapani: vivere dei frutti del mare

Quando arrivo a Trapani, la prima cosa che faccio è raggiungere le mura di Tramontana per respirare il mare. Da qui si vede la struttura urbanistica della città a corno di bue: da una parte spazia fino alla Riserva di Monte Cofano, dall’altra fino alla torre di Ligny.
La seconda cosa che faccio è andare in uno dei ristoranti di pesce del cuore oppure a prendermi una granita da Colicchia, a seconda dell’ora. Ma è difficile che non ci sia un’ora opportuna per una granita.

Dove fare colazione a Trapani: granite e cannoli

Da Colicchia potete iniziare la giornata con la granita e la brioscia col tuppo o un biscotto all’anice, e finirla abbinando alla granita dei biscotti della Regina con la giuggiulena (sesamo) o dei mustazzoli al miele. Raramente ho visto così tanti gusti di granite: i miei preferiti sono quella al gelsomino (gusto ottenuto lasciando macerare tutta la notta i fiori inebrianti del gelsomino nello sciroppo di zucchero) e quelle, più classiche, ai gelsi e ai fichi d’india. New entry di quest’anno: mango siciliano.

I migliori cannoli di Trapani? Sicuramente da La Rinascente. Se è vero che Erice con le sue eccellenti pasticcerie è vicinissima e Trapani non vanta una grande tradizione pasticcera, i cannoli alla ricotta, le genovesi e le tortine paradiso (Pan di Spagna rivestito di pasta di mandorla) de La Rinascente non hanno nulla di meno dei cugini ericini, in particolare i cannoli, tra i migliori mai assaggiati: cialda fritta sottilissima e friabile, ricotta super cremosa e rifinitura gourmet con granella di mandorle pralinate.

  • Pasticceria La Rinascente
    Via Gatti, 3, 91100 Trapani TP
    Tel. + 0923 23767
    Orari di negozio e chiusa la domenica pomeriggio

Dove mangiare pesce a Trapani

Un mattino svegliatevi presto e dirigetevi al mercato al pesce, non distante dal porto. Forse uno dei mercati di pesce più vivaci e autentici della Sicilia, diviso tra i banchi ufficiali sotto la tenso-struttura e i pescherecci dove i pescatori vendono il pescato, aggiustano le reti, gridano. Arrivandoci dal centro di Trapani fermatevi in un emporio poco prima del mercato: qui Da Diego (Canzoneri) trovate eccellenti prodotti di tonnara (tra cui anche gli insoliti salame e cuore di tonno), frutta secca, capperi sotto sale, formaggi, liquori, vini e l’aglio rosso di Nubia in scenografiche trecce appese.

  • Da Diego
    Via Cristoforo Colombo, 12/14, 91100 Trapani TP
    +393483544412
    Aperto tutti giorni fino alle 13:00, tranne la domenica

Per la cena vi consigliamo di allontanarvi dal centrale corso Umberto: troverete tre trattorie dove il mare è nel piatto.

1. Da Caupona, all’ombra di una delle tante chiese barocche del centro storico, la cucina è filologicamente trapanese. I piatti sono quelli della tradizione e il pesce utilizzato sapientemente fresco: se non c’è quel pesce, il piatto non è disponibile. I piatti imperdibili: il cous cous, la caponata di pesce spada, le polpette di seppie al nero. Il cous cous con semola di grani antichi è incocciato a mano, fatto cuocere al vapore per due ore e preparato con pesce povero, l’ultima volta ne abbiamo assaggiato la versione pantesca: verdurine fritte sopra come si mangia a Pantelleria, geograficamente nel punto esatto tra Sicilia e Africa. La caponata di mare è anch’essa una ricetta storica trapanese, che veniva preparata per conservare verdure e pesce in agrodolce per tutto l’anno. Le polpette di seppie: il sapore intenso del mare in forma tonda e consistenza morbida.

  • Caupona Taverna di Sicilia
    Via S. Francesco D’Assisi, 32, 91100 Trapani TP
    Tel. + 0923 546618
    Aperto pranzo e cena. Chiuso il martedì

2. La Trattoria del Corso si trova nella Giudecca, l’antica zona ebraica della città. Piatti della tradizione accostati ad altri più innovativi: gli spaghetti alle vongole o alle uova di minnule e l’insalata di calamari al vapore, patate, pomodorini e cipolla rossa sono ottimi nella loro semplicità ma vale la pena assaggiare qualcosa di più innovativo, come le busiate con gorgonzola, rucola e gamberi o le fettucce con triglie e arance. Cassata di loro produzione, mousse al pistacchio e gelo di cannella per concludere in dolcezza il vostro pasto qui.

  • Trattoria del Corso
    Corso Italia, 51, 91100 Trapani TP
    Tel. + 0923 23475
    Sempre aperto: pranzo e cena.

  1. Se chiedete a un trapanese qual è il suo ristorante di pesce preferito, vi risponderà probabilmente Antichi Sapori dei fratelli Lorito: Angelo in cucina e Francesco in sala. Partite dall’antipasto del pescatore: spada e tonno affumicato, salame di tonno, gambero rosso di Mazara del Vallo crudo marinato, polpette di sarde al finocchietto, insalata di polpo alla pantesca, merluzzetti e cappuccetti (calamaretti a spillo) fritti, zuppetta di cozze. E potremmo fermarci qui, vista la quantità e varietà dell’offerta. Se ce la fate, proseguite con un piatto di trenette fresche con ricci e gamberi o quella in brodo di rana pescatrice, gamberi rossi e mandorle, che abbiamo assaggiato la scorsa volta. Sappiate, tra l’altro, che i piatti più ordinati dai trapanesi sono però il cous cous con frittura di paranza o la bistecca di spada (o tonno) e panure di mandorle e pistacchi.
  • Ristorante Antichi Sapori
    Corso Vittorio Emanuele, 191, 91100 Trapani TP
    Tel. + 0923 22866
    Aperto pranzo e cena. Chiuso il martedì.

Erice: il monte delle pasticcerie

Da Trapani la si può raggiungere anche in autobus, ma la cable-way al fondo di via Fardella è sicuramente il mezzo più veloce e suggestivo: tra l’altro è aperta fino a mezzanotte quindi potete decidere di andare a Erice nel tardo pomeriggio, quando il caldo è meno forte, e, dopo aver visto un tramonto meraviglioso che spazia dalle saline a San Vito lo Capo, fare serata lì.

Dove mangiare e cosa vedere a Erice: il giro delle pasticcerie e delle chiese

Io di solito vado a Erice già al mattino, per fare una seconda colazione in una delle sue eccellenti pasticcerie. Tre meritano una sosta, anche se quella del mio cuore resta Maria Grammatico: per la storia di questa donna, un tutt’uno con la storia della pasticceria siciliana e trapanese, l’atmosfera del locale tra i legni e i velluti del caffè storico al primo piano e la meraviglia del giardino al piano di sotto, la bontà dei suoi biscotti, delle sue torte, delle sue confetture. Non vi basterà una sola volta per riuscire ad assaggiare tutto, e io vi suggerisco di partire dalle genovesi: paste tonde di frolla ripiene di crema o ricotta, dalla pasta reale, con decori floreali di pasta di mandorla e ripieno di marmellata di cedro, per proseguire poi con i buccellatini e le paste di mandorle imperfette.

Le altre due pasticcerie da visitare sono l’Antica Pasticceria del Convento e la Pasticceria San Carlo, la più antica della città. All’antica Pasticceria del Convento consiglio una genovese con ricotta e gocce di cioccolato e gli amaretti ericini, detti anche paste volanti, mentre alla San Carlo, oltre la genovese con crema di latte, prendete un mix di paste di mandorle da consumare nel giardino del Balio che costeggia il castello con vista sul mare e sul castello fiabesco di Venere. Non possono mancare i guelfi, pasta di mandorla all’anice o al cioccolato e rhum, i mustazzoli al miele e i dolci di zibibbo, pasta reale ricoperta di cioccolato fondente e un cuore di liquore di Zibibbo.

  • Antica Pasticceria del Convento
    Via G. F. Guarnotti, 1, 91016 Erice (TP)
    Tel. + 0923/869777
    Sempre aperto
  • Pasticceria San Carlo
    Via S. Domenico, 18, 91016 Erice TP
    Tel. + 0923 869586
    Sempre aperto

Tra una tappa e l’altra in pasticceria potete fare il giro delle chiese di Erice: non a caso il paese con i suoi 750 m.s.l. è infatti conosciuto dall’antichità anche come Montagna del Signore.
Partite dalla Chiesa Madre o Real Duomo in stile gotico chiaramontano per proseguire con la Chiesa di San Giuliano, che conserva i Misteri, ovvero gruppi statuari della Via Crucis realizzati in legno dagli artigiani trapanesi, e concludere con le chiese di Chiesa di San Martino e di San Pietro, del XIV secolo, quest’ultima collegata all’antistante Monastero di S. Rocco, oggi sede del centro di cultura scientifica “Ettore Majorana” istituito dal prof. Antonino Zichichi negli anni sessanta.

Se è l’ora di pranzo o di cena fermatevi a Gli archi di San Carlo. Non so se sia più bello il locale, un ex convento medievale con il pavimento in arenaria e maiolicato, il soffitto antico in cassettoni e il giardino interno, o più buona la cucina, in perfetto equilibrio tra terra e mare. Partite con l’antipasto San Carlo dove assaggerete una meravigliosa caponata, pomodori secchi ammuddicati, polpette al finocchietto in stufato e tuma di capra fritta e poi scegliete se affidarvi alla semplicità di una buonissima busiata fresca alla Norma con melanzane fritte e ricotta dura a scaglie o assaporare il mare con delle cassatelle ripiene di ricotta in brodo di pesce. Un calice di Nero D’avola – Merlot San Giorgio e da quegli Archi non vorreste partire più.

  • Gli Archi di San Carlo
    Via S. Carlo, 10, 91016 Erice TP
    Tel. + 339 630 5439
    Aperto pranzo e cena. Chiuso il mercoledì.

Marsala: sicily street-food. Perché oltre al vino c’è di più

Mezz’ora di treno da Trapani passando vicino alle Saline e al mare, Marsala è famosa per il vino e non solo quello liquoroso con cui noi piemontesi ci facciamo lo zabaione. Vigneti e cantine sono però fuori dal centro e quindi questa volta le abbiamo evitate, privilegiando il centro: la grande protagonista è la pietra arenaria con cui sono costruite chiese e palazzi e che, soprattutto all’ora del tramonto, si carica di un incredibile ocra acceso.

Cosa vedere a Marsala

Tutte le volte che ritorno a Trapani, nella cattedrale c’è una sposa: anche questa volta alle quattro del pomeriggio di un giovedì di inizio agosto con oltre quaranta gradi. Effettivamente la chiesa madre o duomo dedicata a San Tommaso di Canterbury con i suoi tratti arabo-bizantini e normanni e successivi rimaneggiamenti aragonesi è stupenda: partite da qui per esplorare la città. Da ammirare, nei pressi, anche la chiesa del Purgatorio con la facciata in inconfondibile stile barocco a due ordini e numerosi gli affreschi e stucchi interni tra il XVII e il XVIII secolo.

Attraversando piazzetta Lombardo, detta anche Purgatorio, scorgerete uno degli scorci più suggestivi del centro storico di Marsala assieme all’adiacente passeggiata di San Girolamo: potete poi raggiungere la barocca chiesa dell’Addolorata e soprattutto l’Antico Mercato del Pesce, più piccolo e raccolto rispetto a quello di Trapani, ma con una splendida location sotto il portico antico. Proprio all’ingresso un altro emporio dove vale la pena fermarsi: da Pasquale Carne prodotti di tonnara, tonno e sgombri in scatola lavorati a Trapani, couscous, busiate, Marsala Vergine e Superiore S.O.M., formaggi.
A Marsala non mancano i buoni ristoranti, soprattutto di pesce, ma quelli che vi offriamo sono indirizzi di mangiare di strada: veloci, economici, molto confortevoli. Perfetti se non avete tanto tempo, utili per assaporare un aspetto fondamentale della cucina siciliana: quella di strada.

Dove mangiare a Marsala: pane e panelle, arancine, spagnolette e monacali

Il Chiosco dell’Antico Mercato del Pesce lo trovate a sinistra entrando al mercato. È lì da sempre: il ragazzo senza troppo parole ti chiede solo se lo vuoi con il limone o senza. Prende un panino bianco dalla forma allungata, lo taglia e non appena le panelle (fettine di impasto sodo e compatto preparato con acqua, farina di ceci e prezzemolo) sono fritte, ci macina del pepe sopra e lo farcisce. Lo chiude nella carta paglia e te lo consegna. Il posto migliore per mangiarlo: nel parco comunale dietro l’Antico Mercato del Pesce sotto l’ombra degli enormi Ficus Macrophylla o magnolioidi secolari.

  • Chiosco Giuseppina Lo Cascio
    Piazza del Mercato, 1, 91025 Marsala TP
    Sempre aperto

Qualche metro oltre Porta Garibaldi in direzione del mare e del Monumento dei Mille e trovate gli altri due locali consigliati: l’Antica Pasticceria De Gaetano e Assud cibo da strada.
Nella prima, una delle più storiche della Marsala e celebre per i realistici fruttini di Martorana, potete fare pranzo con una porzione di timballo di bucatini alla siciliana con le melanzane e con una fetta di rustico al ragù e piselli o con carne di pollo, ma il pezzo forte sono i dolci: spagnolette (pasta savoiarda ripiena di ricotta e cioccolato), i biscotti della Regina con il sesamo, i cappidduzzi, mezzelune fritte ripiene di ricotta, i monacali, biscotti di frolla ripieni di zuccata o marmellata di cedro, e le cassatine, con ricotta fresca e dolcissima. È la pasticceria del cuore dello scrittore torinese Giuseppe Culicchia, di padre (barbiere) siciliano, : potrebbe diventare anche quella del vostro cuore.

Assud – Cibo di Strada lo riconoscete dall’insolita insegna azzurra sul muro: la porta di un’ape.
Il locale funziona soprattutto per l’asporto, ma se come me amate l’informalità, potete mangiare sui ex-barili dell’olio direttamente sulla via sotto gli alberi. Materie prime locali selezionate per arancine, pane cunzatu e burger di pesce. Delle prime ho amato soprattutto quelle con broccolo e caciocavallo ragusano, sarde e finocchietto, con nero di seppia. Crosta croccante e interno succoso: tra le migliori arancine mai assaggiate. Molto interessanti anche i panini e i burger di tonno o pesce spada. I miei preferiti? Il Tunnu tunnu, con porchetta di tonno, rucola e crema di formaggio, e il Ciauro di mare, con burrata, calamari fritti e cipolla fritta. Spesa piccolissima per una soddisfazione gastronomica molto grande.

  • Assud – Cibo di Strada
    Via Scipione l’Africano, 7, 91025 Marsala TP
    Sempre aperto: chiuso domenica a pranzo
    Tel. + 0923 187 0960

Autore

Giorgio Pugnetti
Giorgio Pugnetti
Si mangia per vivere, ma soprattutto si vive per mangiare. Per leggere, andare al cinema, raccontare, viaggiare. Adoro il rosa, i gnocchi, i dolci alla ricotta e andare in almeno una di queste cinque mete – Sicilia, Giappone, Londra, Napoli, NYC – una volta l'anno.