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Se c’è una regione italiana dove l’olio è protagonista quella è proprio l’Umbria: qui c’è una religione fatta di riti, di gesti e di vera devozione. Gli oli umbri sono prodotti che hanno valore grazie al territorio da cui provengono e al “fattore umano che sta dietro ogni bottiglia”.

Quello che oggi vi propongo è un itinerario che percorre l’Umbria dei frantoi: dalle abbazie ai borghi minori, lungo la Strada dell’Olio Umbro Dop. È l’opportunità per scoprire una tradizione millenaria attraverso colline, uliveti e frantoi, a cui gli anni hanno solo aggiunto saperi, tecnologia e qualità.

Pronti a farvi prendere dalla febbre dell’Oro (Verde)?
Si parte!

1. Frantoio Ricci

Il Frantoio Ricci è sospeso tra i colli di Montecchio e una vista che spazia fino quasi al Tevere: aperto dal 2011, la famiglia coltiva i suoi 7000 ulivi da varie generazioni.
I prodotti di punta sono essenzialmente due, entrambi monocultivar.

  • Il Moraiolo, con note intense di carciofo, erbe amare e cardo
  • Il Frantoio, più delicato con sentori di fiori campestri e di mandorla verde.
  • La chicca è il melangolo, ovvero il ‘succo’ delle olive di varietà Frantoio, pigiate con melangoli freschi (Citrus X Aurantium), una varietà di arancia che cresce nel sud dell’Umbria: ideale per insalate, selvaggina e pesce, ma anche sulla ricotta fresca, sulla frutta e nei dolci.

La famiglia Ricci vi condurrà negli uliveti, vi mostrerà il frantoio e, in periodo di spremitura tra novembre e gennaio, anche le fasi di lavorazione. C’è la possibilità per piccoli gruppi di degustare i loro oli in accompagnamento a piatti semplici della tradizione umbra: una zuppa di lenticchie e broccoli con un filo di Moraiolo e le arance a fette condite con sale e olio evo per sancire il passaggio diretto tra produttore e consumatore.

Da fare prima o dopo la visita al Frantoio Ricci

Vi consigliamo una passeggiata nel borgo di Montecchio, raggiungibile a piedi dal frantoio Ricci.
Motecchio è situato su un’altura che domina la valle del Tevere: è il classico borgo medioevale con suggestivi vicoletti, piazzette, palazzi in pietra chiara, e poderose mura di cinta con le torri di difesa. Il cuore del borgo è Piazza della Concordia, mentre sull’altra piazza si affaccia la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta del Quattrocento, a una sola navata e campanile del 1600.
Poco fuori dal borgo, meritano sicuramente una visita anche il castello medioevale di Melenzolle con la chiesa di san Biagio e la frazione di Tenaglie con il Palazzo Ancajani di fine Seicento, la Necropoli preromana e l’Antiquarium.
Tutta questa storia in un borgo con meno di duemila abitanti.

  • Frantoio Ricci
    Via della Variante, 2 – 05020 Montecchio (TR)
    Tel.: +39 0744 951539 – +39 338 7035394

2. Frantoio Bartolomei

Quella del Frantoio Bartolomei è una storia antica: una tradizione di famiglia nata alla fine del 1800 e giunta oggi alla quarta generazione con i fratelli Carla, Rita e Pierluigi. Grazie anche a una rivoluzione tecnologica, la qualità dell’olio, certificato Dop, con i due monocultivar Moraiolo e Nocellara è ulteriormente migliorata.
Le due attrattive del frantoio sono il Museo dell’Olio e l’Oleoteca.

Il primo, adiacente al frantoio, è un vero e proprio viaggio alla scoperta delle tecniche di lavorazione ed estrazione dell’olio di epoca pre-industriale: dalla raccolta, alla molitura, fino alla conservazione dell’olio.

La seconda è uno spazio ristorativo nella vicina Orvieto aperto dal 2014 che permette, oltre che di degustare e acquistare l’olio Dop, di assaporare in modo informale i piatti della tradizione. Legumi, insalate, primi piatti, bruschette, carni alla brace e sott’oli come l’aglio marinato o i carciofini arrosto in olio da accompagnare a un calice di Orvieto Classico D.O.C o di rosso da uve Merlot, Cabernet e Sangiovese.

Da fare prima o dopo la visita al Frantoio Bartolomei

Una volta raggiunta l’Oleoteca, vale la pena approfittarne per conoscere una Orvieto insolita, quella sotterranea: si diventa un po’ speleologici e archeologi alla scoperta di alcune delle 1200 grotte su cui è costruita Orvieto, la città inespugnabile.
Sono ambienti ipogei scavati nel cuore della Rupe, che conservano i resti di tutti i periodi storici in cui furono abitati: etruschi, medievali, rinascimentali. Se in superficie la città è magnifica con il suo Duomo gotico, i suoi palazzi e il profondissimo Pozzo di San Patrizio, al di sotto è tutto diverso: l’atmosfera che avvolge il sotterraneo – soprattutto nei periodi di grande turismo – è molto più raccolta e rarefatta.
Nella visita, condotta da speleologi competenti ed esperti, di fronte ai resti di un antico frantoio, vi renderete conto che la storia dell’olio umbro è arrivata fin nel cuore della città.

  • Frantoio Bartolomei + Museo dell’Olio
    Via Cagnano, 6 – 05020 Montecchio (TR)
    Tel. +39 0744 951395
  • Oleoteca
    Corso Cavour, 49 – 05018 Orvieto (TR)
    Tel. +39 0763 344540
    Piatti: 7/12 €
  • Orvieto Underground
    Piazza Duomo, 23 – 05018 Orvieto (TR)
    Tel: +39 0763 340688 – 339 7332764
    Biglietto visita: 7 euro

3. Frantoio CM – Centumbrie

Questo è sicuramente il più contemporaneo dei frantoi visitati, tanto che una volta dentro vi chiederete se qui lavorino effettivamente le olive o se la struttura non abbia invece a che fare con l’arte o il design: vicinissimo al Lago Trasimeno, Centumbrie è un progetto ambizioso che cerca di coniugare bellezza, territorio e nuove tecnologie.

Qui troverete solo coltivazioni biologiche: si utilizzano le ultime tecnologie, che permettono di operare a freddo, estraendo l’olio con uso limitato di acqua e due linee di lavorazione, una a 2 fasi ed una a 3 fasi a seconda delle caratteristiche delle olive raccolte.
Ulteriori accorgimenti tecnologici sono lo stoccaggio e l’imbottigliamento in locali a temperatura controllata e con l’ausilio di gas inerte per salvaguardare le caratteristiche organolettiche e chimiche del prodotto. Completano il progetto un molino in costruzione, poderi e orti dove vengono coltivati legumi e allevati animali.
Uscirete da qui con un sacchetto di ceci rugosi o lenticchie rosa, una bottiglietta di monocultivar Dolce Agogia – una delle varietà più famose in Umbria – dalla bellissima etichetta azzurro vivo e con la consapevolezza che l’olio è una materia senza tempo.

Da fare prima o dopo la visita al Frantoio CM – Centumbrie

Quando verrete qui, forse la pista ciclabile in direzione lago Trasimeno non sarà ancora terminata: in ogni caso il lago con i suoi borghi medioevali, i suoi pescatori e i suoi tramonti infuocati è a meno di dieci minuti.
Imperdibili i borghi di Magione (frazione del comune di Feliciano), Passignano sul Trasimeno, Paciano e Panicale anche inclusi tra i Borghi più belli d’Italia.

Con vista sul Trasimeno ma già in direzione Toscana, merita la visita Città della Pieve: perfetta sintesi architettonica e storica di elementi umbri, toscani e laziali che contribuiscono al suo fascino unico. Qui il grande protagonista è Pietro Vannucci detto il Perugino: suoi sono capolavori come la celebre Adorazione dei Magi all’interno dell’Oratorio di Santa Maria dei Bianchi e la Deposizione nella Chiesa di Santa Maria dei Servi. Non perdetevi la Cattedrale, il cinquecentesco Palazzo della Corgna e se, oltre all’arte e alla storia, siete appassionati anche di moda e della sua artigianalità, fate un salto a Solomeo, il borgo medioevale “centro della vita familiare, imprenditoriale e spirituale di Brunello Cucinelli.”

4. Frantoio Rinalducci

120 anni di storia per un frantoio dove le cose si fanno ancora come una volta: bene, con i tempi giusti, nel rispetto delle olive, di tipo Frantoio, Moraiolo e Leccino, raccolte rigorosamente a mano e con agevolatori meccanici, da metà ottobre a fine dicembre.
Le olive sono portate in frantoio, pesate, defogliate e deramificate, lavate e frante nelle 24-48 ore dalla raccolta, in modo da preservare tutte le caratteristiche organolettiche.

Non solo olio ad uso alimentare ma anche cosmetici da acquistare nel negozio annesso al frantoio oppure on line: tra i nostri preferiti la crema mani con latte d’asina e olio extravergine di oliva, e il burro di cacao con il loro olio.
Sono possibili visite guidate all’interno del frantoio e negli oliveti, insieme a delle degustazioni nelle sale adibite all’interno dell’azienda, con diverse modalità:

  1. Più leggera con bruschette, salumi e formaggi tipici a metà mattino o al pomeriggio
  2. Una degustazione più abbondante con bruschette, legumi (ceci, lenticchie o farro) e grigliata mista di carne in occasione del pranzo.

Da fare prima o dopo la visita al Frantoio Rinalducci

L’abbazia di San Felice, inserita tra i Luoghi del Silenzio in terra umbra, colpisce per la sua posizione dominante, la semplicità della sua architettura romanica e l’atmosfera solitaria e spirituale, immersa tra gli olivi e i lecci secolari dei Colli Martani. Un’elegante trifora verso l’esterno con colonnine e capitelli di spoglio, tre absidi e una cripta con volte a crociera capitelli lapidei con splendide raffigurazioni di animali e motivi vegetali sono i suoi elementi architettonici più significativi, insieme al chiostro interno con la cisterna per la raccolta delle acque piovane.

Strettamente connessa alla Strada dell’Olio, l’abbazia ha dato il nome al famoso olio “San Felice”, a memoria anche delle attività di molitura che i frati benedettini, francescani e agostiniani nei secoli hanno portato avanti tra le mura del complesso abbaziale. Un olio che utilizzavano non solo per condire i pasti, ma anche come combustibile per l’illuminazione e come unguento per i loro prodotti tra cui il celebre Balsamo Samaritano realizzato con olio miscelato a vino e albume d’uovo.

  • Frantoio Rinalducci
    Via Putuense, 40 – fraz. Pozzo 06035 Gualdo Cattaneo (PG) – Italy
    Tel. +39 0742 91821 – 337 645387 – 338 8937001
  • Abbazia di San Felice
    Località San Felice, 06030 Giano dell’Umbria (PG)
    Tel. + 39 0742 90103
    Orario di visita: 9 -19

5. Frantoio La Casella

Nel racconto dei frantoi e delle cinque zone di provenienza dell’olio umbro non potevano mancare i Colli Martani, di cui il Frantoio La Casella è forse il rappresentante più interessante. Una storia relativamente recente – aperto nel 1994 – e una produzione limitata per un olio molto apprezzato in particolare per la sua delicatezza.

Forse il più fruttato tra i vari oli umbri, porta sull’etichetta dal 2007 il marchio dell’Ercole Olivario – il concorso più prestigioso dedicato all’olio italiano di alta qualità – che lo annovera quindi tra i migliori a livello italiano. Paolo Scassini, che è il proprietario e appassionato titolare del frantoio, vi guiderà alla scoperta delle tecnologie di produzione e nelle degustazioni.

Vi farà apprezzare differenze e similarità delle loro due varietà

  • Il D.O.P. UMBRIA “Colli Martani”, con un gusto fresco, fruttato e lievemente piccante
  • Il monocultivar di “Moraiolo”, con profumi di erbe selvatiche e sentori di amaro e piccante

Cosa portarsi a casa dopo la visita al frantoio? Naturalmente gli oli di loro produzione, una crema di carciofi e olive o di fave e la Tartufella con il 10% di Tartufo nero: ovvero come unire in un unico prodotto le due eccellenze del territorio umbro.

Da fare prima o dopo la visita al Frantoio La Casella

Mettendo da parte la più nota Todi, il borgo da scoprire in zona è Montecastello di Vibio: un borgo a forma di cuore, noto come borgo della gentilezza per il temperamento e l’accoglienza dei suoi abitanti. Il borgo è famoso in particolare per la presenza del Teatro della Concordia: il più piccolo teatro all’italiana e uno dei più piccoli teatri storici con i suoi 99 posti. Se riuscite, oltre all’immancabile visita con il racconto della storia architettonica e degli aneddoti da parte dell’instancabile Associazione culturale che ne cura la gestione e la promozione, assistete a uno degli spettacoli o concerti che si tengono periodicamente all’interno: un’esperienza unica.

Se avete ancora un po’ di tempo, allungatevi fino al Castello medioevale di Montegiove e alla Scarzuola: una surreale ed eccentrica costruzione, sconosciuta anche a molti locali, dove l’architetto milanese Tomaso Buzzi costruì la sua Città Ideale. Nascosta tra le colline umbre nella località di Montegiove (comune di Montegabbione) fu famosa per essere stata dimora di San Francesco d’Assisi, poi convento francescano e acquistata nel 1956 da Buzzi. Qui edificò negli anni un’opera formata da costruzioni raggruppate in sette scene teatrali, sette rappresentazioni sceniche: la conclusione ‘ideale’ di un viaggio insolito nel cuore dell’Umbria, terra di oli e di meraviglie.

  • Frantoio La Casella
    Loc. Casella 33/A Frazione Collevalenza, 06059 Todi PG
    Tel. + 39 075 887415
  • Teatro della Concordia
    Piazza del Teatro della Concordia, 4, 06057 Monte Castello di Vibio PG
    Tel. + 39 075 878 0737
  • La Scarzuola
    Località Montegiove, 05010 Montegabbione TR
    Tel: +39 0763 837463
    Per la visita: essendo una casa privata è obbligatorio prenotare il giorno e l’orario di visita telefonando o scrivendo a info@lascarzuola.com
    Costo biglietto: € 10,00

Autore

Giorgio Pugnetti
Giorgio Pugnetti
Si mangia per vivere, ma soprattutto si vive per mangiare. Per leggere, andare al cinema, raccontare, viaggiare. Adoro il rosa, i gnocchi, i dolci alla ricotta e andare in almeno una di queste cinque mete – Sicilia, Giappone, Londra, Napoli, NYC – una volta l'anno.