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Goethe nel suo “Viaggio in Italia” del 1817 scriveva che

L’Italia senza la Sicilia, non lascia nello spirito immagine alcuna. È in Sicilia che si trova la chiave di tutto. La purezza dei contorni, la morbidezza di ogni cosa, la cedevole scambievolezza delle tinte, l’unità armonica del cielo col mare e del mare con la terra…chi li ha visti una sola volta, li possederà per tutta la vita.

E anche per me, che sono tornato in Sicilia per la decima volta, non c’è concetto più vero per definirla: “l’unità armonica del cielo col mare e del mare con la terra”: qui sono il mare e il cielo gli elementi che stupiscono di più.

L’itinerario che vi racconto è un weekend di inizio autunno che parte dalla Riviera dei Ciclopi e, seguendo tutta la costa siracusana raggiunge la sua punta più a sud, a Porto Palo per poi ritornare a nord verso Catania attraversando la Val di Noto e i Monti Iblei.
E ancora: i porti della Magna Grecia, piccoli gioielli del barocco nei borghi arroccati tra il ragusano e gli Iblei, una natura incontaminata tra la riservata orientata di Vendicari e la valle dell’Anapo con la necropoli di Pantalica: la Sicilia (sud)orientale riesce ad accontentare i gusti di tutti i viaggiatori.

Dove mangiare nella Sicilia (sud)orientale

Da colazione a cena, dalle cassatine di ricotta al crudo di pesce, dall’uggiu e alla salsiccia di Palazzolo Acreide: ecco i posti migliori per avere un ricordo gastronomico indimenticabile di questa parte di Sicilia.

1) Ittiturismo Gente di mare ad Aci Castello

La nostra prima cena è stata da Gente di Mare: la Sicilia non poteva accoglierci in modo migliore. Il termine completo del locale è Ittiturismo ed è un’attività gestita in collaborazione con la cooperativa dei pescatori della Riviera dei Ciclopi: garantiscono la sicurezza di un pesce freschissimo e l’utilizzo di molti pesci dimenticati e poco popolari, come l’aguglia imperiale, la torpedine (la razza elettrica), l’uggiu, la razza bruna in trancio, che Rocco, il cuoco e gestore, prepara alla contadina con le patate, i capperi, le olive e l’origano.

Non spaventavi se quando entrate, trovate il locale in semioscurità e i fuochi spenti: tutto sarà preparato al momento e qualche piatto proprio davanti l’ospite. Imperdibili, oltre all’uggiu, il risotto con palombo e melanzane o borragine, le ‘pennette maliziosette’ (chiamate proprio così in menu) con il tenerume (i celebri taddi siciliani) e i gamberetti, le linguine Luna d’inverno con ostriche (crude) o con granchio, brogna e canocchie. Si conclude con il melone zuccherino di Paceco aromatizzato al cedro o un sorbetto ai fichi d’India.
Prezzo dei piatti (abbondanti) tra i 15 e i 20 euro, comprensivi del racconto del mare dalle parole da chi lo vive in prima persona da oltre quarant’anni.

2. Ortigia Fish Bar a Siracusa

Molti sostengono che Ortigia, il cuore storico e sociale di Siracusa, sia diventato un ristorantificio, tanta è l’offerta di locali, ristoranti e pub in particolare intorno a piazza Duomo. Per raggiungere l’Ortigia Fish Bar dovete spostarvi verso il Forte Vigliena sul lungo mare orientale. A metà tra gastronomia/rosticceria e ristorante, il locale ha l’informalità e il prezzo delle prime e il servizio e la cura dei piatti del secondo: il consiglio è di ordinare un po’ di piatti da condividere.

Tra i piatti imperdibili: la caponata, con 18 ingredienti tra verdure e frutta secca, le sarde allinguate alla palermitana con uvetta, mandorle e pinoli, l’insalata di arance con finocchi, finocchietto selvatico, erba cipollina e pomodori capuliati e il fritto misto con gamberi, calamari e alici, particolarmente leggero perché dopo la frittura viene asciugato dell’olio in eccesso con un getto di vapore. Alla fine un cannolo: croccante, leggero e non troppo dolce. Andateci a pranzo: la sera, soprattutto d’estate, la coda può essere molto lunga.

  • Ortigia Fish Bar
    Via Nizza, 24, 96100 Siracusa SR
    Tel +39 0931 454607
    Fuori stagione chiuso dal lunedì a giovedì a pranzo.

3. Scala a Portopalo di Capo Passero

In zona sono tutti d’accordo: Scala serve il pesce più fresco e buono nella zona compresa tra Marzamemi, Pachino e Porto Palo. Non esiste menu scritto: dipende dal pescato dal giorno. Troverete tre menu con antipasto e primo, antipasto e secondo e menu completo rispettivamente a 22, 25, 35 euro. Pochissimo, considerando la qualità del pesce e la bontà dei piatti.

La maggior parte dei clienti qui ordina il crudo, ma, se come me, non ne andate pazzi avrete comunque da essere soddisfatti: frittura di paranza, polpette di alalunga al pomodoro, alalunga sott’olio, pasticcio di gamberi, ricci di mare e patate, immancabile caponata, alici e gamberetti marinati solo per iniziare. I secondi sono i classici fritti, zuppe, griglia, cartoccio, mentre i primi rimangono più originali: i miei spaghetti al nero di seppia e ricotta di pecora delicati e gustosi insieme. Noi non ce l’abbiamo fatta perché sazi, ma anche i dolci – cannolo, cannolo scomposto, mousse di ricotta con Marsala e pere e cuore fondente in crosta di pistacchi – sarebbero stati da assaggiare.

  • Scala
    Via Giosuè Carducci, 11, 96010 Portopalo di Capo Passero SR
    Tel +39 0931 842701

4. Caffe Sicilia a Noto

Sono stato al Caffè Sicilia per la prima volta dieci anni fa, quando la fama di Corrado Assenza non era ancora così grande fuori dall’isola. Ricordo una granita buonissima e una brioscia col tuppo altrettanto buona, morbida e profumata: ci sono tornato altre volte assaggiando praticamente tutto. Rimangono irrinunciabili la sua cassatina – la migliore al mondo, non troppo dolce, il gusto intenso e salino della ricotta di pecora e la decorazione di pasta di marzapane a base di pistacchi – e i tranci di torta multistrato: a voi la scelta se affidarvi ad accostamenti più rassicuranti ricotta e cannella o noci, semi di papavero o vaniglia oppure azzardarvi, come ho fatto io, con una peperoni e pompelmo o zafferano e arancio. Io non me sono pentito.

  • Caffe Sicilia 
    Corso Vittorio Emanuele, 125, 96017 Noto SR
    Tel + 39 0931 835013
    Chiuso il lunedì

5. Agriturismo Giannavì a Palazzolo Acreide

Al Giannavì dovete venire per la posizione, immerso nel verde dei Monti Iblei, per la pace e la tranquillità, per la cucina: semplice, ma molto curata nella scelta le materie per lo più di loro produzione. Verdura, frutta e in particolare la salsiccia di Palazzolo Acreide, presidio Slow Food, che l’agriturismo produce dai suini neri del loro allevamento all’aperto e utilizza, fresca o stagionata, in molti piatti.

L’altro protagonista è il formaggio: ragusano, primo sale stagionato e ricotta vaccina fresca servita con confettura di pomodorini (divina!), ma anche nel ripieno dei raviol(on)i conditi con pesto di pistacchi o sugo di pomodoro con la carne di maiale e nel cannolo scomposto rifinito con una riduzione di Nero d’Avola. Il menu degustazione costa 25 euro ma per tanta genuinità e bontà sareste disposti a pagare molto di più.

6. Me Cumpari turiddu a Catania

Da Me Cumpari turiddu ogni pasto è il pranzo della domenica: un interno ampio con soffitti voltati che ricrea le atmosfere da palazzo nobiliare catanese del secolo scorso. Pizzi sospesi, stoviglie in ceramiche ottocentesche, mobili d’epoca in noce lavorato. Il locale è aperto da colazione a tarda sera con cucina sempre aperta: potete fare la classica colazione con brioscia e granita o uno yogurt di capra girgentana, un aperitivo con un calice di Nero D’Avola o Syrah e selezione di salumi e formaggi isolani presidi Slow Food, scacce sciclitane in versione mignon e panelle palermitane.

A pranzo o a cena il menu alla carta è la raccolta di tutti i piatti più tradizionali della cucina siciliana: il macco di fave di Leonforte, gli spaghetti con la masculina da magghia, il farsu magru, gli involtini di spatola con verdurine alla stimpirata, la palermitana di asino ragusano, il biancomangiare alle mandorle e cous cous dolce del Convento delle Monache di Santo Spirito di Agrigento. Una spesa tra i 30 e i 40 euro, un servizio attento e gentile da cui vi sentirete coccolati, la bellezza di un contesto in cui vorrete ritornare presto.

Dove dormire nella Sicilia (sud)orientale

Abbiamo cercato tre posti logisticamente strategici per agevolare l’arrivo e la partenza da Catania e poi uno nell’estremità meridionale comodo per girare in quella parte di Sicilia: abbiamo voluto differenziare la tipologia accostando un classico hotel d’altri tempi a un b&b famigliare e un agriturismo rustico, tutti accomunati da un altissimo concetto dell’accoglienza.

1. Hotel classico: Hotel Paradiso dell’Etna

L’atmosfera è quella da Grand Tour del secolo scorso ed è il posto perfetto arrivando dall’aeroporto in Catania: l’aspetto più bello è forse la colazione sulla terrazza (anche vetrata in inverno) con vista su Iddu, l’Etna. Briosce, crostate, ciambelline fritte, frutta fresca, pane fresco da consumare con salumi e formaggi. L’hotel ha un’ampia piscina e, seppure San Giovanni la Punta non offra nulla di turistico, è un punto di partenza strategico per scoprire i paesi alle pendici dell’Etna e la riviera dei Ciclopi, tutto a un quarto d’ora di macchina.

  • Hotel Paradiso dell’Etna 
    Via per Viagrande, 37, 95037 San Giovanni La Punta CT
    Tel +39 095 751 2409
    Prezzo medio camera doppia a notte: 65 €

2. B&B familiare: B&B La Terra dei Mari

Pachino, il paese in cui si trova il bed & breakfast, offre ben poco oltre ai pomodori ciliegini più buoni del mondo e ottimi vini, ma sarà l’accoglienza di Daniela, la padrona di casa, a fare la differenza: nata in Svizzera da papà immigrato siciliano e mamma svizzera è la padrona di casa perfetta: attenta, solare, discreta. La colazione che potrete consumare nell’ampio salotto a disposizione degli ospiti o sul terrazzo offre il meglio dei dolci siciliani: briosce, cassatele al forno con ricotta di pecora e cannella, ma disponibili, su richiesta, anche colazioni salate e per intolleranti. Intrattenetevi in qualche conversazione con lei: vi consiglierà le spiagge più belle e meno battute e i ristoranti tra Noto e Marzamemi dove vanno a mangiare i local.

  • B&B La Terra dei Mari 
    Viale Aldo Moro, 113/I, 96018 Pachino SR
    Tel +39 338 254 1678
    Prezzo medio camera doppia a notte: 60 €

3. Agriturismo rustico: Agriturismo Badiula

Immerso in distese di aranceti e fichi d’India ha saputo conservare la struttura di casa colonica con stanze collegate tra portici e patii raccolti. Colazioni con torte fatte in casa, pane con le loro confetture, caciotte (anche in vendita) di loro produzione e salumi. Un piccolo centro benessere in legno stile finlandese, per la sauna romana e Tepee e sala massaggi e due ampie piscine assicurano assoluto relax prima della partenza: a venti minuti dall’aeroporto è il posto dove dormire e fare l’ultima ottima colazione prima di lasciare la Sicilia.

  • Agriturismo Badiula
    C.da Badiula, 96013 Carlentini SR
    Tel +39 095 783 6193
    Prezzo medio camera doppia a notte: 75 €

Dove fare shopping nella Sicilia (sud)orientale

Quando uno viaggia in Sicilia mangia piatti così buoni e ammira una natura così rigogliosa, che vorrebbe portarsi a casa tutto. Ecco gli indirizzi, frequentati non solo da turisti, per buonissimi souvenir gastronomici.

1. Antico mercato di Ortigia

Anche senza volerlo, arrivando dai parcheggi o dalla stazione, lo attraverserete per raggiungere il cuore di Ortigia: tanto pesce fresco, frutta e verdura, salumi e formaggi con cui farsi preparare anche un panino al volo, le mandorle di Avola, i pistacchi di Bronte o di Raffadali, la cotognata, la mostarda di fichi d’India, l’origano dell’Etna, il finocchietto selvatico secco, carnezzerie che all’ora di pranzo servono carne alla brace, ma anche banchi in cui trovare ceramiche di Caltagirone ad ottimi prezzi e le classiche coppole siciliane.

Lungo la via del mercato il Caseificio Borderi e lo spaccio alimentare dei Fratelli Burgio sono due altre valide alternative per acquistare formaggi, salumi e prodotti conservieri isolani doc, anche quando – dopo le 14:00 – i banchi vanno via.

Antico mercato di Ortigia
Tra via Trento, via Trieste e via Emmanuele de Benedictis.
Da lunedì al sabato – 07:00/14:00

2. Adelfio Conserve di Marzamemi

Questo è l’ultimo e unico stabilimento conserviere ancora in attività della Sicilia sudorientale e se ci venite in settimana potete anche chiedere di assistere alle fasi di lavorazione. Il profumo di sale, mare e olio sono però inequivocabili: la lavorazione è artigianale proprio come nelle tonnare di un tempo, numerosissime in questa zona, e oltre ai classici tonni (rosso e alalunga), ventresca e acciughe sott’olio, si possono assaggiare e acquistare prodotti particolari come la bresaola (mosciame) e il salame di tonno, tonno con mentuccia, uva passa e Pinoli o con i pistacchi, paté di tonno con le mandorle, bottarga e buzzonaglia di tonno.
Se viaggiate leggeri, spediscono a casa: l’assortimento si estende anche a paste di mandorle, amari e pasta non di loro produzione.

Cosa vedere nella Sicilia (sud)orientale

Barocco ricco e scenografico, natura selvaggia e incontaminata, mare limpido e spiagge libere; potete decidere di seguire percorsi artistici e naturalistici oppure rilassarvi: rimarrete in ogni caso appagati da tanta bellezza.

1) Il Barocco della Val di Noto

I comuni riconosciuti come patrimonio Unesco della Val di Noto sono 8, e non vi basterebbe una settimana per visitarli tutti. Noi vi consigliamo, oltre alla visita dei monumenti barocchi di Siracusa, in particolare il Duomo, con la sua splendida piazza allungata, il Palazzo Beneventano del Bosco, il Palazzo Vermexio e la chiesa di S. Lucia alla Badia: privilegiate la città di Noto e i centri minori come Palazzolo Acreide e Ferla.

Protagonista è sempre il barocco che si esprime soprattutto nelle chiese, come quelle di San Domenico di Noto con l’ampia cupola o di Santa Chiara dalle cui balconate si ha un’incredibile vista sulla città o quella di San Sebastiano a Palazzolo Acreide. Il barocco iper-decorato qui è ovunque, anche nei sostegni dei balconi, nelle fontane e nelle scalinate. Altrettanto scenografiche Ragusa Ibla, Modica e Scicli: iniziate a pianificare un altro viaggio qui per vederle.

2) Riserva di Vendicari 

Il nome esteso sarebbe Riserva naturale orientata Oasi Faunistica, perché oltre alla presenza dei resti di un torrione di controllo, la Torre Sveva, e di un’antichissima tonnara perfettamente ristrutturata, la sua importanza è soprattutto naturalistica: la presenza di vari ambienti – costa rocciosa, costa sabbiosa, macchia mediterranea, pantani (salmastri e d’acqua dolce), saline e aree coltivate – l’hanno eletta a luogo di sosta nella migrazione e nidificazione per molti uccelli.

Il mare è cristallino e, costeggiandolo, in una passeggiata di poco più di un’ora potete un’altra oasi marina, la spiaggia di Calamosche. Qui vi renderete conto che storia, arte e natura non sono mai state così intrinsecamente connesse.

3) Necropoli di Pantalica 

Non sarà facile raggiungerla e anche una volta arrivarti al parcheggio delle automobili vi aspettano delle ulteriori scarpinate di almeno un’ora: ma ne vale la pena. Sia perché è una delle parti (ancora) meno conosciute dell’isola, sia per il suo valore naturalistico: l’area compresa tra i comuni di Ferla e Sortino lungo la valle dell’Anapo, che forma degli altissimi canyon naturali, è uno dei uno dei più importanti luoghi protostorici siciliani perché testimonia il momento di passaggio dall’età del bronzo all’età del ferro nell’isola.

Nei vari percorsi, disponibili on line oppure indicati nel punto informazioni all’ingresso (lato Ferla), vedrete delle grotte carsiche (la grotta dei pipistrelli e la grotta Trovato), chiese bizantine e rupestri, scoprirete che cos’è una latomia e visiterete quel che resta dell’Anaktoron, il palazzo dei Principi risalente al XIII a.C.; ma soprattutto vi renderete conto, anche senza essere dei grandi appassionati di preistoria, che la Sicilia ha davvero una storia millenaria.

Autore

Giorgio Pugnetti
Giorgio Pugnetti
Si mangia per vivere, ma soprattutto si vive per mangiare. Per leggere, andare al cinema, raccontare, viaggiare. Adoro il rosa, i gnocchi, i dolci alla ricotta e andare in almeno una di queste cinque mete – Sicilia, Giappone, Londra, Napoli, NYC – una volta l'anno.