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Chiunque viaggi per cibo, ha un sogno: sapere dove mangiano gli chef.
Ma anche: da dove arrivano i piatti che usano? Dove comprano le posate? Come si chiama il loro fornitore di formaggi?
La Phaidon ci ha fatto una serie di libri, noi ci abbiamo fatto una serie di interviste e di francobolli con le facce degli chef che amiamo.

La prima chiacchiera è con Matteo Aloe, che insieme al fratello Salvatore ha creato Berberè.

Pizze buonissime, servite gentilmente, in luoghi bellissimi

ph Francesca Sara Cauli

In tutti questi anni che frequentiamo le loro pizzerie, non c’è stata una volta in cui queste parole siano state disattese.
In più, dobbiamo a Matteo numerosi ringraziamenti: in diversi viaggi gastronomici ci ha dato ottimi consigli.

Stavolta i suoi consigli li dà a voi.

Matteo, qual è la città di cui ci vuoi parlare? Hai locali in tutta Italia, ti seguiamo su Instagram e sei spesso in giro. Cosa hai scelto?

Ahhh ah, avete ragione!
Però vi dico: avere tante città in cui lavorare è divertente perché riesco a conoscere tantissime realtà stimolanti.
Alla fine ho scelto Londra, dove sto vivendo molti giorni al mese: qui, insieme a Emma King, abbiamo aperto Radio Alice Pizzeria. Un progetto che riprende l’eredità di Berberè e che vive in due pizzerie.
Qui a Londra ho scoperto nuovi posti del cuore: alcuni li ho poi abbandonati, mentre altri che prima non mi piacevano oggi sono tra i miei preferiti.

Radio Alice // ph Carol Sachs

Prima ancora di Londra, ci parli delle tue pizze. Chi viaggia per cibo spesso cerca il famoso “territorio”, ma esiste? E: ne vale davvero la pena?

Per noi sicuramente sì: Berberè nasce con lo scopo di dare dignità alla pizza, che è prodotto italiano per eccellenza. Se vuoi, quindi, parliamo di tutto il territorio nazionale, che ha prodotti favolosi.
Per le nostre pizze, noi scegliamo piccoli fornitori che arrivano da territori di produzione tipici: la Puglia per il fiordilatte, l’Emilia Romagna per i salumi di Mora Romagnola, la Campania per la mozzarella di bufala e così via.
La pizza, per come la concepiamo noi, ci permette di sentire unite le varie regioni. È la guida con cui viaggiamo, con cui riusciamo a conoscere zone dell’Italia in una maniera profonda, e unica. Sono gli ingredienti che con cui condiamo le pizze, ma sono anche i nostri viaggi più interessanti.

ph Roberta Sardi Studio Wood

Torniamo a Londra, e ai consigli per i nostri viaggiatori.
Cosa non possiamo perdere noi che viaggiamo per cibo?

Vi do quattro indirizzi per momenti diversi della giornata.

P. Franco
107 Lower Clapton Rd, Lower Clapton, London E5 0NP, Regno Unito

Cominciamo con P. Franco, che è uno dei miei posti dei sogni. È una stanza piccola, con un’ottima selezione di vini naturali e un tavolo per 12 persone: qui ci si può sedere e vedere lo chef al lavoro, mentre prepara piatti deliziosi. La scelta curiosa è che lo chef cambia ogni 6 mesi, e venire qui è un modo per scoprire cucine diverse: ogni piatto è influenzato dalla provenienza degli chef! Quello che non cambia è lo staff gentile, l’atmosfera accogliente e i vini buonissimi.

All Press
55 Dalston Ln, London E8 2NG, Regno Unito

Climpson & Sons Cafe
Broadway Market, London E8 4PH, Regno Unito

La colazione non è uno dei miei pasti preferiti perché sono spesso in ritardo e non riesco mai a godermela. I caffè però sono sempre necessari, per cui mi piace berli buoni. Tra i miei preferiti a Londra All Press, dove potete anche mangiare qualcosa, e Climpson & Sons Cafe.

The Palomar
34 Rupert St, London W1D 6DN, Regno Unito

Per una cena un po’ più ricercata, il mio consiglio è The Palomar: è tra i posti che rimane nella mia top ten da 3 anni! Se riuscite, sedetevi al banco di fronte i fornelli, con un paio di cocktail in mano: godetevi lo spettacolo. Qui ci sono una musica e un’energia uniche, oltre al cibo fantastico.

Palomar, Londra // ph courtesy Palomar

Cibo a parte, qual è il quartiere da non mancare a Londra?

Secondo me dipende dalla propria attitudine e da cosa vi piace!
Venite a East London se cercate una zona creativa e alternativa: qui potete trovare le nuove tendenze mondiali nel campo del retail, del cibo e della musica. East London è enorme e all’interno ha quartieri tutti da scoprire, come Whitechapel, Dalston, Bethnall Green (qui c’è il Tawn Hall Hotel, assolutamente consigliato per dormire).

Shoreditch è ormai una seconda Soho, anche se siamo ancora a Est.
Soho è il nucleo di Londra e quindi d’Europa. Io ancora mi perdo nelle sue strade, ma è molto piacevole.
Sia East che Soho devono essere vissuti in mood diversi, a seconda che si tratti di notte o di giorno, di sabato o di lunedì, di autunno o primavera: sono quartieri che mutano con il passare delle ore e delle stagioni, vale la pena viverli il più possibile.

West London è anch’essa interessante, ma la vivo con poca energia: se venite qui, credo sia più apprezzabile se la attraversate una domenica pomeriggio con caffè caldo in mano.
Ma ecco, non è quello che riesco a vivere spesso.

Grazie Matteo per questa intervista, ci vediamo da Berberè!

 

ph Roberta Sardi Studio Wood

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Noi di WithGusto
Noi di WithGusto
Ciao, siamo Mariachiara, Giulia e Tommaso: facciamo guide e consigli pratici da consultare per chi ha fame di cose buone a tutte le ore, per godere del viaggio in ogni momento.