Dopo la prima parte dei consigli su dove andare e cosa mangiare in questa estate 2019, ecco la seconda parte del post: partiamo dalla Francia meridionale per arrivare a Tokyo.
Ci risentiamo a settembre, buona estate!
Sandra Salerno: Languedoc Roussillon & vigne sul mare
Un itinerario fuori dalle rotte turistiche, un luogo che ho visitato qualche anno fa con alcuni amici: d’estate si viaggia sempre in moto, nonostante il caldo, la sensazione di libertà è quella che ci spinge e partire, anno dopo anno.
Il consiglio per l’estate 2019? Côte Vermeille, nella Languedoc Roussillon. Qui si possono trovare vigne a strapiombo sul mare, il famoso Banyuls nasce qui, ed è uno dei vini più famosi del mondo.
Vale la pena fare un piccolo detour all’itinerario che vi porterà sulle spiagge, in questo angolo di costa che profuma di Spagna, ma che è francese al 100%. Un bagno a Saint-Cyprien, ma il pranzo a Perpignan, a Casa Sansa (3 Rue des Fabriqués Couvertes) con pan con tomate, jamon e formaggio, cozze gratinate. Birra ghiacciata o un calice di vino.
Per dormire, nei pressi di Carcassone, c’è una Maison d’hotes meravigliosa, i proprietari, Annie e Colin, sono diventati amici in questi anni di viaggi: Camellas Lloret (4 Rue de l’Angle, 11290 Montréal) è un luogo bellissimo e fuori dal tempo, arredato con gusto ed eleganza e dal quale non vorresti mai partire.
Se poi amate i panorami mozzafiato non lasciatevi sfuggire una tappa a Les Clos de Paulilles dove è possibile organizzare una degustazione di vini, cenare e dormire in una delle camere della chambres d’hotes.
La foto in apertura è presa dal loro sito.
Giulia e Tommaso: Siena & pappa al pomodoro
Per noi l’estate è il periodo di alta stagione per i corsi di cucina, quindi tutto quello che possiamo fare è prenderci una pausa nei giorni più caldi di agosto, per fare i turisti a casa nostra. Ci godiamo il giardino, i gelati dopo cena, e andiamo a Siena nei giorni del Palio per godere dell’atmosfera magica e frenetica che la rende unica. È un’esperienza da fare almeno una volta nella vita.
Quanto alle esperienze gastronomiche, attendiamo di provare la nuova Bottiglieria di Sale Fino a Siena: amiamo Sale Fino da anni, la loro cucina e l’atmosfera, adesso siamo curiosi di andare a trovarli per la loro nuova avventura.
Altra meta per quest’estate La Pergola di Radicondoli, per assaggiare finalmente la loro pizza e godere un po’ di fresco in paese.
Il nostro piatto preferito dell’estate
La pappa al pomodoro, la celebrazione dell’estate, o a casa, o da Futura Osteria a Abbadia Isola.
Veronica Frison: Ibiza & vita da mare
Siamo solo al 10 di Luglio ma ho già esaurito il bonus vacanze, ahimè. Sono reduce però da due settimane incredibili passate fra Ibiza e Barcellona: ecco le mie mete di quest’anno.
Non ero mai stata in nessuna delle due, e sono rimasta sorpresa da entrambe: c’è un’aria cool in Spagna, un invito a vivere leggeri che si respira in ogni angolo, in ogni calle, in ogni posto che si frequenti. Ibiza mi ha stregata totalmente pur non essendo io tipa da mare, per la quantità di proposte in grado di accontentare qualunque tipo di personalità, e soprattutto, è piena di ristoranti stupendi, fra i più belli e innovativi in cui sia stata questi ultimi anni.
Ecco dove vi manderei a Ibiza:
- Aubergine by Atzaró, un farm restaurantcon attorno ettari di orti in cui tutto quello che si mangia è di loro produzione
- Jul’s, un ristorante incredibile per bellezza e proposta gastronomica, in cui la cucina è un incrocio fra quella spagnola ma con un tocco greco
- Per dormire: Finca The Yard, degli stessi proprietari dello Yard di Milano, una villa ibizenca con piscina pazzesca
Sarah Scaparone: La Croix Valmer & insalata di anguria
Come da alcuni anni a questa parte, per me il mese di agosto è sinonimo di relax e detox (dal web e dalle grandi mangiate) assoluti. Per questo trascorrerò le mie vacanze all’insegna del riposo tra la Valle di Susa, in provincia di Torino e la mia amata La Croix Valmer.
Nel primo caso mi aspettano lunghe passeggiate in montagna sopra Oulx e un paio di luoghi del gusto imperdibili come La Casetta del Gad per le mitiche pizze di Riccardo Giovannini e una cena al Nascita per godere di ottimo cibo e di un’atmosfera unica tra panorami e antichi cimeli di montagna.
Il resto del mese sarà in Francia, a una manciata di chilometri da Saint Tropez, nel paesino di La Croix Valmer. Qui mi attendono camminate tra i vigneti di prima mattina, serate con gli amici, trekking in riva al mare e tanti bicchieri di fresco rosè. La sosta del cuore, imperdibile ogni estate, sarà da Chez Camille per la tanto attesa Bouillabaisse, mentre lo shopping sarà indiscutibilmente al mercato di Saint Tropez il martedì o il sabato mattina.
Ho poi in programma un viaggio a Barcellona, ma sarà dopo l’estate. In questa città si concentrano tappe gourmet che sono dei veri e propri must per chi fa il mio lavoro e per chi ama il cibo e la cucina d’autore. Ecco dunque che in questi giorni prenoterò un paio di cene nei locali di Albert Adrià: Tickets ed Enigma la sua ultima apertura ed espressione gastronomica.
Il mio piatto preferito dell’estate
È senza dubbio l’insalata di anguria. Lo preparo solo nei mesi di luglio e agosto, secondo la ricetta che mi diede un paio di anni fa il mio amico gourmet parigino Philippe.
La preparazione è semplice: si taglia l’anguria a cubetti e si mette in un recipiente condendola con feta, erba cipollina, un filo d’olio e un po’ di aceto. Facile, veloce, ma gustoso e dissetante, fresco e perfetto per affrontare la calura estiva!
Fabrizio Roych: Tokyo e pane e formaggio
C’è l’Asia che mi chiama. Ci sarebbero Tailandia, Vietnam, la Cina, Taiwan. Ma da appassionato di cibo ho bisogno di un altro passaggio giapponese. Quest’estate sarò di nuovo a Tokyo, in solitaria. Ho in mente un tour nei bugigattoli che fanno ramen, quelli in brodo, gli tsukemen (col brodo, più denso, a parte), i maze soba taiwanesi. Sono pronto a ore di coda, ma andrò in settembre quindi spero nella clemenza dell’afa. Altrimenti, sarò in fila con l’ombrello anti-UV aperto sotto il sole, come un vero local.
Cercherò ramen, tonkatsu, sushi. Forse un paio di sushika d’alto bordo. E poi i cuochi giapponesi che in questa tradizione maniacale e rocciosa si fanno attrarre dalla cucina cinese e occidentale. Occidentale significa francese, ma qualche spunto italiano si fa sentire, fra sushi al prosciutto e pennette ai funghi shiitake.
L’Asia sembra l’America di qualche decennio fa, è crescita e avanguardia, è tradizione che succhia dai Grandi d’occidente e adatta tecniche e stimoli alla propria identità. Qua la rivoluzione degli Adrià non ha rivoltato la cucina contemporanea. Arriva già digerita dall’assimilazione francese, italiana, americana, fra scelte, curiosità, resistenze. Un momento emozionante che non mi voglio perdere.
Farò anche quattro giorni a Singapore, una girandola culturale fra Malesia, Cina, India e modernità opulenta. Vorrei evitare di assistere alle installazioni dei grandi ristoranti internazionali che aprono in città succursali dorate delle proprie maison. Sono curioso però di guardare i cuochi locali che accolgono senza freni e resistenze la lezione europea, i cuochi australiani che impiantano tecniche e ingredienti in questo porto libero e stimolante, la cucina da strada e le tavole di scoperta.
Prossime mete: Macau, Hong Kong e Taipei. E il Perù, ah il Perù…
C’è un cuoco giapponese poco noto che ha aperto Sio (fino all’anno scorso Gris), un pugno di tavoli dove il Giappone si mischia con l’Italia e con la Francia. E poi, ma è una passione – anzi, una missione – la pizza. Cosa ne fanno della pizza all’estero? Come la fanno propria, quanto la violentano, quanto la rivoltano e la evolvono e la reinventano. Già visto la celebrità, Seirinkan (che vale sia per la pizza che per il locale steampunk), punterei su PST e Savoy. Nessun “Bella Napoli” o “Vesuvio”, dove potrà forse esserci una pizza più saporita ma forse meno stimolante.
Il mio piatto preferito dell’estate
Pomodori e cose acide. L’insalata di pomodori è la scusa per inondarla di aceto, per sporcarla di feta, pesto, maggiorana. Oltre i pomodori, con la scusa del caldo e dei fornelli spenti, mi concedo il pasto degli dei: pane e formaggio. Senza mieli, composte e altri perturbamenti. E sapendo che nel pane e formaggio lo sforzo nella ricerca del pane migliore sarà essenziale quanto lo è la scelta del formaggio.
Autore
- Ciao, siamo Mariachiara, Giulia e Tommaso: facciamo guide e consigli pratici da consultare per chi ha fame di cose buone a tutte le ore, per godere del viaggio in ogni momento.