È vero, fino a qualche anno fa non mi interessava più di tanto andarci. Non fraintendetemi, ho sempre apprezzato la Liguria e i suoi bellissimi scorci, ma una parte di me – quella più curiosa e, forse, più ingenua – non l’ha mai vista come una regione in grado di offrire una grande varietà di proposte. Ovviamente mi sbagliavo, e me ne sono accorta negli ultimi anni, quando ho iniziato ad andarci sempre più spesso. La Liguria non è solo mare, focaccia e buon pesto artigianale (tre elementi che, comunque, l’hanno già resa uno dei miei posti preferiti): è anche natura, arte, cultura.
Con oltre venti borghi considerati tra i più belli d’Italia, questa regione è un itinerario, anzi, due itinerari tutti da scoprire: da Genova a La Spezia – la riviera di Levante – e da Genova a Ventimiglia, la riviera di Ponente. È proprio la riviera di Ponente che ho scoperto negli ultimi anni e che mi ha letteralmente conquistato. Raccontarla in ogni singolo paesino colorato sarebbe impossibile, quindi ho selezionato con il cuore tre tappe gastronomiche in tre paesi che amo profondamente: Borgio Verezzi, Alassio e Andora.
Cosa vedere e dove mangiare a Borgio Verezzi
Borgio Verezzi non è (forse) ancora molto conosciuto, ma io lo definisco uno dei luoghi più incantevoli della Liguria. Lo si raggiunge salendo verso l’interno da Finale Ligure, e in pochi minuti di strada si scopre un piccolo mondo incantato. Casette di pietra, deliziosi negozi di artigianato, piccoli b&b con degli scorci meravigliosi sul mare: Borgio Verezzi è un paese fuori dal tempo, in cui il ritmo dei giorni è ancora scandito dai passi dell’uomo.
La prima volta che sono stata in questo borgo ho provato l’aperitivo de Il Cappero, un ristorantino delizioso dove la pietra, i colori pastello e la vista sul mare sono i veri protagonisti di una piccola grande magia.
Dalle terrazze esterne su più livelli ho scoperto il profumo frizzante del mare che si unisce a quello più morbido della natura, che raggiunge le colline portato dal vento. Ho ammirato il tramonto gustando un aperitivo e poi una cena memorabile, abbracciata dalle stelle. Cruditè di mare, calamari spadellati e filetto d’orata alla ligure sono i giusti piatti di accompagnamento.
Il fascino di Borgio Verezzi è racchiuso proprio nelle continue scoperte dei suoi visitatori: Il Cappero è diventato per me uno dei ristoranti del cuore, dove cerco di tornare ogni volta che ne ho la possibilità. Per ammirare il mare dall’alto, per essere accarezzata dal vento e chiacchierare sulle sue terrazze con i miei amici (e un ottimo calice di vino)!
Cosa vedere e dove mangiare ad Alassio
Proseguendo il mio itinerario si arriva ad Alassio, che da Borgio Verezzi dista circa mezz’ora in auto.
Rispetto al piccolo borgo, il paese sembra quasi una metropoli: negozi, ristoranti, locali dove vivere la notte fino al sorgere dell’alba. La bellezza di Alassio è data proprio dall’unione originale tra la sua parte mondana, verso il molo, particolarmente attiva durane l’estate, e la sua parte più intima, silenziosa, ben rappresentata dalle villette colorate e dalle palme altissime che accompagnano la lunga passeggiata fino a Laigueglia. Quasi 3 km di camminata sul mare in cui riesco a sentirmi in pace con me stessa e con il mondo, accompagnata dagli amanti del jogging e dalle tenere coppie di anziani che mangiano il gelato guardando il blu dell’infinito.
Se ad una prima impressione Alassio può sembrare un paese poco caratteristico, addentrarsi nel suo budello ne fa scoprire il fascino totalmente ligure: una lunga via di ciottolato piena di negozietti, panifici che sfornano ad ogni ora focacce calde ed improvvisi scorci sul mare. Quello che preferisco durante l’estate è proprio questo; camminare nel budello all’ombra, gustarmi un pezzo di focaccia calda, girare l’angolo e ritrovarmi sul mare, in pochi minuti.
È proprio nei miei giri solitari che ho scoperto un’osteria tra il budello e il mare, l’Osteria Mezzaluna. Quello che inizialmente mi ha colpito è stata la sua facciata: colorata, autentica, piena di fiori e con il menu del giorno scritto rigorosamente a mano. Entrando, ho scoperto un mondo colorato, animato da musica dal vivo, e in men che non si dica mi sono ritrovata a cantare come non facevo da anni.
In questa osteria così vivace e colorata ho sempre voglia di assaggiare qualcosa di nuovo, e forse è proprio questa la sua bellezza: l’amore che ritrovo in ogni piatto. Dalle bruschette (da provare quelle calde, con la scamorza fresca) alle trofie al pesto e ai pansotti ripieni di ricotta, fino al tonno scottato e allo spada alla griglia. L’Osteria Mezzaluna rappresenta per me un angolo di calore che riesce sempre a farmi sentire a casa; sarà per questo che è amata non solo dai turisti, ma anche dagli abitanti di Alassio! Il mio piccolo segreto? Terminata la cena, passeggiare fino al pontile, e salutare il mare prima di andare a dormire.
Cosa vedere e dove mangiare ad Andora
Salutata la piccola grande Alassio, il mio cuore arriva ad Andora, più precisamente a Marina di Andora, la sua località balneare. Nel mio immaginario Andora era legata (ebbene sì) soprattutto a Scuola Natura, e di questo luogo conoscevo pochissimo. Passeggiare sulla spiaggia, invece, mi ha aperto un mondo: le vele colorate dei kite che svettano in aria, le onde portate dal vento, i surfisti che le sfidano.
L’anima un po’ hippie della Marina di Andora viene fuori così, inaspettatamente, tra aquiloni colorati e bambini che si rincorrono sulla spiaggia. Questo luogo per me è magico, perché ha un lato selvaggio, reso imperfetto dal vento, che lo rende unico. Proprio sulla spiaggia di Andora ho scoperto l’Osteria La Gassa d’Amante, un ristorantino dai colori del bianco e dell’azzurro, da cui si gode una vista meravigliosa sul mare.
La particolarità della Gassa d’Amante? Il suo menu. Frutto dell’estro di uno chef britannico che ama il Giappone, e i cui sapori riporta nei suoi piatti. Come il Gassa Plate, un piatto unico conviviale composto da tartare di tonno rosso, carpaccio di carciofi, Gassa roll (sushi), tartare di gambero e burrata, gamberi e burrata, wasabi praws (code di gambero fritte con maionese al wasabi), bignè salato con uovo e salmone affumicato, trofie al pesto di pistacchi con tartare di tonno e croccante di pesce con salmone e branzino.
La meraviglia della Gassa d’Amante è anche la spiaggia su cui si affaccia, il Turtle Beach: una distesa di sabbia leggera con un angolo per il pranzo e per l’aperitivo, dove si può ballare fino a tarda notte. Se mi cercate in estate, ora sapete dove trovarmi: a cenare sotto le stelle, con i piedi sulla sabbia.
Questi sono i miei tre luoghi del cuore in Liguria, che riescono a sorprendermi ogni volta, ancora una volta. Ognuno per un motivo diverso, ma forse, a ben vedere, per lo stesso motivo: la bellezza, declinata in tutte le sue forme più vere.
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Scrivo e viaggio, e ho reso queste due passioni un lavoro.
Ho vissuto a Copenaghen e ne ho amato la delicatezza perfetta; mi sono poi trasferita a Malta e sono stata conquistata dal suo caos vitale. Forse perché in fin dei conti amo l'autenticità, in ogni sua forma ma soprattutto in ogni suo dove.