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L’estate 2020 sarà ricordata, tra le altre cose, come l’estate della montagna. I lunghi mesi di lockdown e il conseguente il desiderio di spazi aperti e di libertà, oltre all’esigenza di mantenere il distanziamento sociale, hanno sicuramente contribuito a dirottare le vacanze di molti verso le cime alpine e appenniniche.

Noi che da sempre amiamo questi posti siamo un po’ gelosi ma ancora più felici di questa scoperta, o riscoperta, gongolando dall’alto dei nostri “te l’avevo detto”.
Perché in montagna non solo si respira aria buona, si fa sport tra paesaggi magnifici, o ci si gode la pigrizia dei ritmi lenti. Si mangia anche benissimo, e per questo voglio svelarvi alcuni dei miei posti preferiti tra le mie montagne preferite, le Dolomiti tra la val di Fiemme e la val di Fassa. La bella stagione non è ancora finita, e anche l’autunno è un momento perfetto per godersi qualche giornata di sole e una maggiore tranquillità. Approfittatene!

Un’ottima partenza: aperitivo e cena a Cavalese

La val di Fiemme e l’omonima Comunità Montana – che esiste sin dal Medioevo con una struttura pressoché invariata – sicuramente accenderanno una lampadina tra gli appassionati di musica: qui infatti crescono gli abeti rossi per la costruzione di casse armoniche più pregiati al mondo. I migliori strumenti musicali – soprattutto violini – nascono proprio qui, nei “boschi di Stradivari” (pesantemente danneggiati, purtroppo, dalla Tempesta Vaia dell’ottobre 2018).

La valle si estende da Molina di Fiemme a Passo Rolle, ed è percorsa da una piacevolissima ciclabile che costeggia foreste e ruscelli, paesini incantati, mucche, cavalli e tutto il migliore repertorio da cartolina.

In un’ideale percorso che si snoda per la valle, la prima tappa è Cavalese. Capoluogo della Comunità di Fiemme, vanta una concentrazione di localini e bar davvero invidiabile. Qui è bene venire per un aperitivo, per esempio all’Aspen Pub: accaparratevi uno dei tavolini sulla terrazza con vista sul palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme, e assaggiate i migliori vini della zona e la Birra di Fiemme, insieme all’onnipresente speck con cetriolini e schüttelbrott.

A pochi passi troviamo anche il primo ristorante stellato della valle, El Molin di Alessandro Gilmozzi, avamposto della cucina “alta” di montagna. Il territorio è il grande protagonista, tra selvaggina, erbe spontanee e grande creatività. Chi ha meno pretese – e un budget meno corposo – può optare per il vicino Winebar Speckeria El Molin, a due passi dalla “casa madre”: anche qui i gusti esplodono tra contrasti pungenti. La lista dei vini è eccellente, da scoprire.

Paesaggio dolomitico sotto il Sasso Lungo

Food shopping a Predazzo

Proseguendo verso Passo Rolle, altra tappa imperdibile è Predazzo. Incastonato tra le montagne, tra la val di Fiemme e la val di Fassa, è un tranquillo paese con angoli che sembrano rubati alla scenografia di un film di Wes Anderson.

Qui nasce la Pasta Felicetti – in particolare la mitica Monograno – un’icona per tutti noi foodie che da più di un decennio frequentiamo Identità Golose, e che abbiamo aperto i nostri blog di cucina quando Instagram ancora non esisteva. Il pastificio si trova proprio lungo la ciclabile ed è un impianto moderno e tecnologico: è possibile visitarlo su appuntamento e acquistare allo spaccio.

Altro spaccio da non perdere è quello del Caseificio Sociale di Predazzo e Moena: qui è d’obbligo fare shopping di formaggi e latticini! Puzzone, Formae de Fiemme, erborinati di capra, caciotte fresche, Tosela: non dimentichiamoci che da qui passa la Strada dei Formaggi delle Dolomiti, vi sfido a uscire a mani vuote.

Prelibatezze ad alta quota: tra malghe e rifugi contemporanei

Che montagna sarebbe senza un pranzo in malga?
Una delle mie preferite è la Malga Bocche, che si raggiunge con una facile passeggiata lungo la strada forestale n.623, adatta anche a carrozzine e passeggini. Si parte dalla località La Morea, sopra a Bellamonte a cui si arriva in poco meno di 15 minuti con gli impianti Bellamonte 3.0 – Alpe Lusia.

In circa 1 ora e mezza di cammino (anche meno se siete allenati e senza bambini piccoli al seguito) si raggiunge il pianoro su cui sorge la malga. Il paesaggio è quello che vi siete sempre immaginati quando da piccoli guardavate “Tutti insieme appassionatamente” in tv: prati, mucche ovunque – sono loro che producono il latte per il Puzzone di Moena – e sullo sfondo le magnifiche Pale di San Martino, tra le cime più belle delle Dolomiti.

La cucina qui è semplice ma genuina: l’intramontabile polenta – cucinata nel paiolo di rame – con formaggio e funghi, speck, gnocchetti e strozzapreti. E naturalmente i dolci, come la Linzer Torte, il classico Strudel o un semplice yogurt fresco con confettura di frutti di bosco.

Un’alternativa ugualmente rustica, all’interno del Parco Naturale di Paneveggio, è la Malga Venegiota, raggiungibile a piedi con un’altra semplice passeggiata. La Val Venegia è una delle camminate più suggestive dal punto di vista paesaggistico e può anch’essa essere percorsa con carrozzine e passeggini. Anche qui il menu è quello “classico” di montagna, senza fronzoli ma onesto anche nei prezzi.

Chi invece cerca un rifugio all’avanguardia, può dirigersi senza indugio verso l’Oberholz a Obereggen. Qui sconfiniamo in Alto Adige, ma il mio consiglio è di raggiungerlo con il sentiero n. 22, che parte da Passo Feudo (ci si arriva con l’ovovia Latemar 2000, da Predazzo, e a seguire la seggiovia Gardoné – Passo Feudo). Al ritorno potete completare l’anello passando per il sentiero n. 23/521, che passa per l’alpe di Pampeago e il percorso Latemar.art, con installazioni di public art altamente instagrammabili. Attenzione: questo è un sentiero di montagna, arrivateci attrezzati! Scarponi da trekking, occhiali da sole, copricapo e crema solare sono il minimo indispensabile, controllate il meteo prima di partire e procedete secondo le vostre capacità e allenamento. In alternativa potete raggiungere il rifugio con la seggiovia Obereggen dall’omonima località.

La camminata di andata dura un paio d’ore, così come il ritorno, e costeggia il meraviglioso complesso dolomitico che un tempo era un atollo (portate acqua in abbondanza, è molto esposto al sole). Arrivati all’Oberholz si viene piacevolmente sorpresi da un’architettura contemporanea di montagna che ho visto solo in Austria o in Norvegia: una terrazza panoramica a 360°, perfettamente inserita nel paesaggio montano circostante, con ampie vetrate panoramiche e l’uso armonico di legno e cemento negli interni.

I piatti sono a base di ingredienti locali e naturali, con un uso sapiente e preponderante delle erbe selvatiche. Da non perdere i dessert: il miglior Kaiserschmarren della mia vita, o il semifreddo al miele di dente di leone fatto in casa con lamponi al vino rosso, vi ripagheranno di ogni fatica.

  • Malga Bocche
    Località Bocche
    Parco Naturale Paneveggio – Pale di San Martino
    38035 Moena (TN)
    Tel +39 335 5946308
  • Malga Venegiota di Tonadico
    Località Val Venegia,
    38054 Tonadico – Primiero San Martino di Castrozza (TN)
    Tel +39 0462 576044
  • Oberholz Hütte
    Via Obereggen, 16
    39050 Obereggen (BZ)
    Tel +39 0471 618299

Latemar.art

Autore

Myriam Sabolla
Mi occupo di cibo da oltre dieci anni. Sono una consulente digital, una cuoca diplomata alla Joia Academy e una Professional Organizer: aiuto le persone a cucinare cose buone e che fanno bene, colorate e allegre, per la vita di tutti i giorni, senza dover trascorrere ore ai fornelli e riscoprendo la felicità di nutrire sé stessi e gli altri. Pratico con passione la cucina naturale, quella cioè che rispetta le persone, l’ambiente e le culture. Fuori dalla cucina, racconto i luoghi e le persone del cibo con le parole e le immagini, e attraverso esperienze ed eventi.